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Attività fisica e stress ossidativo, rischio potenziale o vantaggio adattivo

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Molteplici studi scientifici effettuati nel corso degli ultimi anni hanno potuto dimostrare i molti effetti benefici che l’attività fisica implica sull’organismo, dedicando particolare interesse alla prevenzione di stati patologici di modesta e grave entità (obesità, ipertensione, cardiopatie, diabete, ecc.) e all’ottimizzazione del benessere psicologico e delle funzioni mentali (rilascio di beta-endorfine ipofisarie).

Pur tuttavia, come in tutti gli eccessi, una sua pratica morbosa e spropositata può provocare effetti indesiderati annullando completamente il suo ruolo preventivo e aumentando il rischio di contrarre gli stessi stati patologici che essa tende a ridurre. Questo si verifica nella quasi maniacale ricorrenza di svolgere tutte quelle attività aerobiche in cui aumenta il fabbisogno di ossigeno medio a livello tissutale, che se svolte ad intensità elevata e senza rispettare tempi di recupero adeguati possono condurre alla generazione di picchi elettronici a livello mitocondriale durante i normali processi metabolici di respirazione cellulare.

Il conseguente sovrallenamento porterà ad una maggiore dispersione di specie reattive dell’ossigeno altamente nocive, chiamate comunemente radicali liberi, o ROS, che determinano quella condizione metabolica denominata stress ossidativo.

Abstract of the article in English

Aerobic workouts that don’t meet the motor load parameters and adequate recovery times cause long-term unpleasant consequences: the accumulation of toxic substances called free radicals that cause an organic imbalance called “oxidative stress”. It occurs when the enzymatic defense reserves’ body, called antioxidants, can’t cope with the disposal of these reactive species; according to recent studies it seems to imply the emergence of well-known pathological phenomena such as cancer, cardiovascular disease, pulmonary disease, diabetes and neurodegenerative diseases. Only respect of a balanced workout, true to its principles of intensity and recovery, and a diet rich in antioxidants, can increase enzyme reserves of internal defense which prevent oxidative stress.

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