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Intervista al D.O. Philippe Caiazzo

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Ci descriva i suoi primi approcci alla Posturologia.

Tutto è nato da un incontro con il Prof. Bernard Bricot. La mia ex moglie soffriva nella zona lombare e cervicale e non avevo tempo per curarla.

Ho pensato a Bricot che avevo incontrato in un Convegno. Il suo approccio globale alla persona mi era piaciuto. All’epoca ero un giovane Fisioterapista (Kinesitherapeute DE in Francia) e studiavo già Osteopatia. Avevamo una visione comune della Salute.

Alla fine della visita Bernard mi ha proposto di collaborare nel suo centro, il “Centre de Biotherapie”. Era nel 1981 a Marsiglia (Francia)

Posturologia e osteopatia, come si integrano queste due discipline?

L’Osteopatia si interessa alla mobilità e alla motilità (memoria embriologica). La Posturologia studia il sistema tonico posturale e le sue interazioni con gli altri sistemi del corpo e principalmente il sistema neuro-osteo-mio-fascio-articolare… questo nelle quattro dimensioni. La quarta dimensione è il tempo come diceva Einstein.
Nel 1981 praticavo quotidianamente fisioterapia, posturologia e osteopatia.
Dal 1985 ho iniziato ad insegnare Posturologia con il Collège International d’étude de la statique (CIES) che abbiamo creato con Bricot, Cardone e Ceccaldi (rispettivamente due medici e due osteopati). Prima in Francia poi in diverse zone del mondo.
Con il tempo è nata una sinergia tra medicina manuale e posturologia. In seguito alla richiesta di molti allievi che mi chiedevano di dare un nome a questa metodologia la chiamai Terapia Osteopatico-Posturale (TOP) per rendere omaggio all’Osteopatia.
Nel 2003 nasce l’Accademia Italiana di Terapia Osteopatico-Posturale (AITOP) a Reggio Emilia sotto l’impulso di un gruppo di allievi e soprattutto con la volontà di Giovanni Moccia, il suo primo Presidente. Adesso ci sono 10 docenti e tanti tutor e assistenti, tutti formati con l’Accademia.
Dal 1996 ho iniziato anche ad insegnare questo approccio nelle diverse Università Italiane (Palermo, Tor Vergata e La Sapienza di Roma, Torino, Pisa e Firenze). E’ così che ho deciso di vivere in Italia, terra del mio nonno paterno.

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