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Il tessuto adiposo: introduzione al tema

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Il tessuto adiposo è tanto indispensabile alla nostra esistenza quanto detestato dalla maggior parte degli appassionati di attività fisica e non solo, che vorrebbero vedere il loro addome completamente piatto e ai quali la possibilità di poter prendere con le dita un piccolo spessore di cute è causa di allarmi e disturbi psicologici per i mesi successivi. La ricerca dell’estetica, come spesso avviene in chi pratica dell’attività di fitness due o tre volte la settimana, cela delle insidie per la propria salute, determinate principalmente da un abbassamento del livello di tessuto adiposo, ottenuto persino con l’assunzione di farmaci.


L’ossessione nel ricercare un corpo bello, tonico e povero di tessuto adiposo sottocutaneo potrebbe portare il soggetto a sviluppare disturbi del comportamento, non solo alimentare, ma anche a livello psicologico.


Bisogna assolutamente porre l’accento su quanto sia importante il tessuto adiposo per la nostra sopravvivenza e soprattutto comprendere che ciò che si vuole ridurre al minimo non è il tessuto adiposo in generale ma un tipo specifico di tessuto adiposo: quello sottocutaneo, responsabile delle maggiori alterazioni estetiche. Se eseguissimo un esame della composizione corporea ci accorgeremmo come nei due sessi la distribuzione di adipe sia alquanto diversa: mentre la donna è costituita da circa un 20-25% di grasso di deposito e un 12% di grasso essenziale, l’uomo è formato mediamente dal 10-15% di grasso di deposito e da un 3% di grasso essenziale (Tortora 2013). La ragione che giustifica un maggior quantitativo di tessuto adiposo essenziale nella donna è riconducibile a specifiche esigenze correlate alla maternità (Bertuccioli 2010).

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