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Sviluppo motorio e livelli di attività fisica in relazione al BMI

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Il sovrappeso e l’obesità, in particolare nei paesi industrializzati, rappresenta il problema di salute pubblica più preoccupante degli ultimi decenni, tanto da sollecitare l’Organizzazione Mondiale della Sanità a concepire il fenomeno in termini di vera e propria “epidemia”. Le trasformazioni socio – culturali e lo sviluppo tecnologico sono strettamente connessi alle correlazioni tra sedentarietà, sovrappeso, obesità e salute. Una delle conseguenze cliniche della sedentarietà è l’insorgere della sindrome di Ipocinesia-Ipodinamica caratterizzata da ipotrofia e ipotonia dei muscoli scheletrici, con conseguenti alterazioni a carico dell’apparato locomotore, cardio-respiratorio e del sistema metabolico. L’accumulo di adiposità conduce all’obesità ginoide (parte inferiore del corpo) e ancor più grave all’obesità androide (parte superiore del corpo). La maggiore massa corporea comporta a parità di esercizio, soprattutto per attività semplici come alcuni schemi motori di base che richiedono l’avanzamento, il sollevamento del corpo e lo spostamento del corpo nello spazio verticale o orizzontale come nel camminare, correre e saltare, un più rapido affaticamento nell’obeso rispetto al non obeso (Maffeis, Banzato 2005), anche abilità come lanciare, afferrare, calciare, colpire  e saltare sono in relazione inversa al BMI ed alla circonferenza vita rendendo meno abili i bambini in sovrappeso in conseguenza anche ad un più rapido affaticamento e tempi più lunghi di spostamento del soggetto (Deforce et al. 2003).

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