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Storia, caratteristiche ed evoluzione dell’allenamento calistenico

Rubrica: Dal Web
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Il termine calistenia deriva dal greco Kalòs (bello) e Sthenos (forza) e già l’analisi etimologica lascia intendere come la pratica dell’allenamento calistenico abbia tra i suoi obiettivi il miglioramento sia della performance del soggetto che del suo aspetto fisico. Kallisthenes significa anche “ricco di vigore”, quasi a sottolineare come questo genere di lavoro, favorendo in modo considerevole sia il miglioramento della performance fisico-atletica, che il benessere globale, quello che in modo più “moderno” definiamo fitness, risulta essere un’attività rinvigorente per chi la pratica con regolarità.

L’allenamento calistenico è probabilmente tra le prime forme di sollecitazione corporea codificate e descritte, perlomeno con riferimento ad una descrizione e codificazione come quella che siamo abituati a concepire nella moderna accezione di fitness e di allenamento. Wood, nel 1938 parla di questo tipo di lavoro definendo la calistenia come un vero sistema di esercizi fisici eseguiti principalmente senza attrezzi e destinato a compensare gli effetti deprimenti che la vita moderna provoca sull’organismo[1]. Questa sintetica descrizione racchiude in poche parole tutto il significato dell’allenamento calistenico, che sfrutta principalmente il peso del corpo e la forza di gravità in un processo allenante che è per sua stessa natura un lavoro di tipo funzionale e che ha tra le principali caratteristiche quella di compensare atteggiamenti tipici di una vita sedentaria.


[1] Wood A., Calistenia, Libreria de la salud, Buenos Aires, 1938

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